Blocco FaceTime su vecchi iPhone, Apple accetta di pagare 18 milioni di dollari

Apple ha deciso di pagare 18 milioni di dollari a favore dei querelanti di una class action in California legata al blocco di FaceTime su vecchi iPhone.

Apple ha siglato un accordo per risolvere una causa legale relativa al blocco di FaceTime su alcuni iPhone più vecchi.

Come riportato da Law360, Apple ha raggiunto un accordo che prevede il pagamento di 18 milioni di dollari a favore di tutti i membri della class action. In totale, si tratta di 3,6 milioni di dispositivi che, a causa di un aggiornamento software, si sono ritrovati nell’impossibilità di utilizzare FaceTime. Ogni utente riceverà 3$ di risarcimento.

La class action copriva tutti i proprietari di iPhone 4 o 4s non jailbroken con iOS 6 o versioni precedenti residenti in California. Il 30% dei 18 milioni di dollari andranno ai consulenti legali della class action, mentre i due querelanti che hanno avviato l’azione riceveranno 7.500$ ciascuno.

La denuncia accusava Apple di aver intenzionalmente bloccato FaceTime su iPhone nelle versioni più vecchie di iOS. Con iOS 7, poi, l’azienda ha cambiato alcuni parametri per ridurre i costi dei serve. In pratica, quando ha debuttato nel 2010, FaceTime collegava due iPhone utilizzando una tecnologia specifica di backend. All’epoca, Apple integrava due metodi per trasferire dati audio e video: il primo consisteva in una connessione diretta peer-to-peer e il secondo in un metodo di inoltro che si basava su server di terze parti. Poiché le chiamate FaceTime inoltrate venivano instradate attraverso servizi di terze parti gestiti da Akamai, queste erano più costose delle controparti peer-to-peer.

La soluzione iniziale funzionava perfettamente per Apple, fino a quando la tecnologia peer-to-peer dell’azienda non è stata accusata di violare alcuni brevetti di proprietà di VirentX. Con Apple costretta a interrompere l’uso dei suoi protocolli di connettività diretta, le connessioni FaceTime sono state trasferite a metodi di inoltro che hanno iniziato a costare milioni di dollari di server.

Alla fine, Apple ha sviluppato una nuova tecnologia peer-to-peer che è stata introdotta con iOS 7 nel 2013. Tuttavia, molti utenti con telefoni più vecchi come iPhone 4 e 4S non erano disposti ad aggiornare da iOS 6 a causa di alcuni presunti problemi e rallentamenti che il nuovo sistema operativo causava su quei modelli.

Per questa causa, Apple ha deciso di non andare in tribunale e di pagare 18 milioni di dollari. In Florida, invece, l’azienda è stata considerata innocente rispetto ad una denuncia praticamente identica.

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